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Autostima verso narcisismo

Qual è la linea d'ombra che demarca la qualità dell'autostima da valore adattivo naturale ad un attributo narcisistico maladattivo?

 

Autostima verso narcisismo.

Che cos’è e cosa rappresenta l’autostima nell’essere umano?

L’attenzione sociale e individuale verso l’autostima rappresenta uno dei fattori psicologici relativamente recenti.

Il primo a definire l’autostima fu W. James (1890), caratterizzandola quale “bisogno necessario all’uomo per la propria sopravvivenza”. N. Branden (1981) descrive l’autostima quale “integrazione tra il senso di autoefficacia e il senso del valore personale”; quest’ultimo attribuisce all’autostima un impatto potente sulla salute della persona considerandola il “sistema immunitario della coscienza”, quale generatore della capacità di affrontare situazioni di difficoltà.

L’autostima rappresenta l’atteggiamento che la persona ha introiettato nel proprio sé, quale frutto della trasmissione genetica, dell’introiezione dei costrutti connessi alle relazioni affettive e dell’esperienza diretta di vita.

Con la teoria di C. R. Rogers si può spiegare il processo di sviluppo personale orientato alla tendenza intrinseca della conservazione, regolazione e realizzazione proprio dell’organismo, quale unità psicofisica totale della persona. Purtroppo, non sempre la realizzazione del “sé organismico” è possibile, in quanto la relazione con l’ambiente e con le figure criterio di riferimento -famiglia, parenti, insegnanti, ecc-, che soddisfano il bisogno di considerazione positiva della persona, possono influenzare l’acquisizione e la simbolizzazione dell’esperienza percepita, determinando così l’insorgere o meno dell’incongruenza tra il sé organismico o reale e il sé idealizzato.

Durante lo sviluppo personale si forma il nocciolo “duro” dell’autostima, che gradualmente diventa stabile, ma è in grado di modificarsi nel corso dell’esistenza.

Con l’autostima si attribuisce un valore a sé e ci si sente in grado di saper scegliere, decidere e affrontare le sfide della vita. Si può affermare che l’autostima riguarda la considerazione che la persona ha di sé, riguardo le sue capacità personali e relazionali.

Qual è la linea d’ombra che demarca la qualità dell’autostima da valore adattivo naturale dell’essere umano ad un attributo narcisistico maladattivo?

La linea d’ombra che determina il valore adattivo o maladattivo, è influenzata da quanto il bambino ha potuto sviluppare durante la crescita il “sé reale”, o l’ha dovuto negare per potere essere amato dalle figure criterio. Nelle persone con una crescita condizionata, di tipo narcisistico maladattivo,  sono cresciute con ricompense di qualcosa che non hanno realizzato, o riconoscimenti vuoti, privi di uno reale raggiungimento di un obiettivo. Sono stati bambini che i genitori in qualche modo, più o meno subdolamente, hanno manipolato e condizionato, orientandoli verso scelte legate alla “perfezione irrealistica”, necessaria a soddisfare il bisogno di apparire come migliori degli altri oppure per assumersi il ruolo di adulto per accudire genitori malati, tossicodipendenti, depressi, ecc.

Questi bambini adultizzati e resi “i migliori” irrealisticamente, hanno rinunciato ad amare ed instaurare relazioni interpersonali con il valore del rispetto e dell’empatia per l’altro.

Le persone con un assetto narcisistico, da nevrotico a patologico –disturbi di personalità-, in cui l’autostima è esagerata o molto bassa – narcisista overt e covert– rappresenta una degli atteggiamenti e comportamenti messi in risalto dalla letteratura scientifica.

Dando una visione morfologica del narcisista, esso può essere raffigurato “gonfiato come un baloon” in cui fuori è perfetto, ma dentro è vuoto. Tale persona deve essere costantemente ammirato per poter mantenere aumentata l’autostima, sotto tale maschera di grandiosità nasconde la sua vulnerabilità e insicurezza. E come dire che è una falsata, innaturale autostima.

È necessario essere consapevoli del fatto che oggi viviamo tutti in una società di tipo narcisistica; i mass media e i social network favoriscono e accrescono canoni irrealistici con cui la persona deve confrontarsi a quell’immagine tanto cara a Narciso.

Bibliografia

Rogers C.R. (1977)On Personal Power, New York, Delacorte Press (trad. it. Potere Personale, Roma, Astrolabio, 1978).

Branden, N. (1981)The Psychology of Self-Esteem, New York, Bantam Books, 1981

Loren, A. (1983)NARCISISMO. Denial of the True Self, Macmillan Publishing Company (trad. it. IlNarcisismo. L’identità rinnegata, Milano, Feltrinelli Editore, 1985).

Wink, P. (1991). Two faces of narcissism. Journal of Personality and Social Psychology, 61, 590-597.

Wink, P. (1992). Three narcissism scales for the California Q-set. Journal of Personality Assessment, 58, 51−66

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