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Attacco di panico


Ero in macchina, sul grande raccordo anulare (GRA) per recarmi a lavoro. Ero in fila dentro la galleria; ad un certo punto le mani mi iniziarono a sudare, sudavo freddo, sentivo il cuore battere all’impazzata e non riuscivo a respirare, mi sentivo morire!

Questo è il caso di un paziente che mi raccontò l’esordio del primo episodio di attacco di panico.

Natura dell’attacco di panico

Gli attacchi di panico possono verificarsi nel contesto di qualsiasi disturbo d’ansia così come all’interno di altri disturbi mentali (per es. disturbi depressivi, disturbo da stress post-traumatico e disturbo da uso di sostanze, disturbi di personalità, disturbi dell’alimentazione, ecc.). Possono verificarsi inoltre, all’interno di alcune condizioni mediche (problemi cardiaci, respiratori e vestibolari e gastrointestinali).

L’attacco di panico scaturisce da un pensiero di pericolo, che può anche essere non completamente percepito dalla persona, provocando alti livelli di intensità e pervasività dell’ansia che porta la persona a sentirsi in pericolo di morte; il pensiero di un pericolo di morte causa improvvisi ed elevati cambiamenti neurovegetativi che avvengono nel corpo. Un attacco di panico può nascere a partire da uno stato di quiete oppure da uno stato ansioso, e il tempo in cui l’intensità raggiunge il picco è in pochi minuti.

 

Tipologia dell’attacco di panico

Esistono due tipologie di attacchi di panico:

  1. attesi o situazionali, sono attacchi per i quali c’è un evidente elemento scatenante al momento del suo verificarsi;
  2. inaspettati, sono attacchi per i quali non c’è un evidente elemento scatenante al momento del suo verificarsi, come per esempio mentre si è rilassati oppure mentre ci si sveglia.

 

Sintomi dell’attacco di panico

I sintomi (fisici e/o cognitivi) che compaiono negli attacchi di panico possono essere:

  • tachicardia, palpitazioni
  • tremore
  • sete d’aria, sensazione di soffocamento
  • crampi allo stomaco, nausea, mal di pancia, diarrea
  • senso di oppressione o dolore al petto
  • sensazione di sbandare e di stare per cadere
  • mani sudate e sudorazione
  • sensazioni di torpore o di formicolio in alcune parti del corpo e del viso
  • paura di morire e di impazzire
  • paura di perdere il controllo
  • depersonalizzazione (sentirsi staccati da se stessi) o derealizzazione (sentirsi distaccati da se stessi)

L’attacco di panico può raggiungere il picco nell’arco di dieci minuti, esso lascia nella persona profondi strascichi come la continua paura di ulteriori attacchi di panico e  l’evitamento di situazioni e ambienti collegati al primo esordio (come ad esempio evitare di  guidare sul GRA o evitare di guidare) per paura che possa accadere di nuovo..

La paura che ciò possa accadere nuovamente può determinare un vero e proprio disturbo di panico, ossia uno stato continuo di ansia che spesso è correlato all’agorafobia.

L’agorafobia riguarda l’ansia relativa alla paura di stare in luoghi o situazioni in cui sarebbe difficile trovare una via di fuga o trovare una persona che possa aiutarci nel caso accadesse un altro attacco di panico. Per la persona tale condizione è così invalidante che comincia ad essere dipendente da familiari e/o amici per poter svolgere semplici attività quotidiane. È come se la persona cercasse negli altri le sicurezze che non sente in sé. Questa condizione di dipendenza dagli altri, per potere svolgere la propria vita, può portare la persona a un senso di frustrazione che può a sua volta condurre a una depressione secondaria.

 

Cosa fare durante un attacco di panico?

Fare respiri profondi, se non si riesce a farli profondi fare respiri più corti facendo in modo che, nell’inspirazione con il naso o con la bocca, si riempi d’aria il diaframma toracico; nell’espirazione eliminate l’aria attraverso la bocca. Trovate il contatto con il pavimento,  sentendo la consistenza e il peso dei vostri piedi sul pavimento. Muovetevi in modo che l’attivazione corporea sia assecondata. Cercate di guardare e prestare attenzione alla voce di chi vi sta vicino.

Gli attacchi di panico compaiono in momenti stressanti della vita; alcuni eventi della vita infatti, rappresentano fattori scatenanti ed i più frequenti riguardano:

  • la separazione/il divorzio
  • la morte o la malattia di una persona cara
  • l’essere vittima di qualche forma di violenza
  • l’avere problemi finanziari e/o lavorativi
  • la menopausa

L’attacco di panico è un segnale che il nostro corpo ci sta comunicando, ed è necessario intraprendere una psicoterapia, e nello specifico rogersiana, che la persona è messa nella condizione di sentirsi libera di fare un percorso per trovare il senso, il significato del panico per scoprire parti di sè e sul perché di questo malessere al fine di risolverlo. Fare questo percorso accettando anche la propria fragilità di essere umano e dare spazio alla componente emozionale che è stata imprigionata dalla ragione e dal controllo di sé e degli altri.

 

Attacco di panico
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